venerdì 15 novembre 2013

Sant'Agata de' Goti & New York

Che cosa unisce Sant'Agata de' Goti, ridente comune in provincia di Benevento e la città della Grande Mela, New York? Il nuovo sindaco di quest'ultima, Bill de Blasio eletto il 6 novembre scorso. 

Conosciamo meglio il Comune beneventano.

Sant'Agata de' Goti è un comune italiano di 11.453 abitanti, ubicato in Campania, nella provincia di Benevento. Sorge nella Valle Caudina, alle falde del Monte Taburno, ed al confine con la provincia di Caserta. 

Il toponimo Sant'Agata de' Goti, così come oggi noi lo conosciamo, si forma in due differenti periodi storici. Fu nel corso del VI secolo infatti che la città fu intitolata alla santa catanese. Si deve invece alla presenza in città della famiglia francese dei De Goth (la stessa di Papa Clemente V), alla quale Roberto d'Angiò concesse il feudo di Sant'Agata nel 1300, il "de' Goti". È infatti solo durante il XIV secolo che il toponimo, così come lo conosciamo oggi, compare per la prima volta in uno scritto ufficiale. Un'altra tesi, invece, attribuisce il "de' Goti" al passaggio dei Goti in questi territori nel corso del VI secolo.

Ufficialmente si trova notizia per la prima volta del toponimo Sant'Agata nel 568 d.C. quando viene fondato dai longobardi l'omonimo gastaldato. A seguito dell'alleanza con i bizantini la città viene assediata e conquistata da Ludovico II nell'866 mentre nel 1066 passa sotto il dominio dei normanni. 

Nel 1230 fu ceduta a Papa Gregorio IX per poi passare nelle mani dei Siginulfo e degli Artus. Gli Artus reggono la città dal 1270 al 1411, ma con molte interruzioni. È in questo periodo che in città arrivano i De Goth, famiglia francese legata a quel Bertand De Got che sarà Papa con il nome di Clemente V. Nel 1506 Sant'Agata diviene possedimento dei Della Ratta, nel 1532 di Giovanni de Rye, dei Ram, sino al 1548, dal 1572 al 1636 dei Cosso o Coscia e infine nel 1696 dei Carafa, conti di Cerreto Sannita che la tennero sino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel 1806.

Sede vescovile dal 970 fino al 1986, quando è stata aggregata alla diocesi di Telese e Cerreto Sannita, ha avuto tra i suoi vescovi Sant'Alfonso Maria de' Liguori, alla guida della diocesi per tredici anni, e Felice Peretti, vescovo dal 1566 al 1571, poi Papa con il nome di Sisto V.

La campagna produce prevalentemente olio, vino, frutta (mele e ciliegie in special modo), ortaggi, cereali e legumi. Fra le specialità di frutta si coltiva la mela annurca, prodotto che nel 2006 ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione geografica protetta). Il frutto, piccolo e schiacciato, si caratterizza per le proprietà organolettiche: polpa bianca compatta, acidula e profumata. Era già conosciuta e apprezzata nell'antichità romana, e citata da Gaio Plinio Secondo noto come Plinio Il Vecchio che nel suo Naturalis Historia ne localizza l'origine nella zona di Pozzuoli; oggi la mela annurca viene coltivata in tutta la Regione Campania. 

Di gran qualità è il vino prodotto a Sant'Agata de' Goti, famosi soprattutto la falanghina, che ha ricevuto la denominazione DOC con la dicitura Sant'Agata dei Goti Falanghina, e l'aglianico, etichetta DOC Sant'Agata dei Goti Aglianico riserva.

Un borgo ricco di storia da visitare se passate dalla Campania.



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