sabato 12 luglio 2014

Arma dei Carabinieri - 200 anni dalla fondazione

Sfilata di Carabinieri al Colosseo - Roma


L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa.

La fondazione del corpo fu dapprima ideata a Cagliari nel giugno 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, concretizzatasi il 13 luglio 1814, una volta rientrato a Torino, con la promulgazione delle Regie Patenti, allo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. 

Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. 

Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna.

Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto a un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, e ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali del Regio Esercito, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.

Fino all'anno 2000 l'arma era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di Arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, numero 78 i carabinieri vengono elevati a rango forza armata autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa.

Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come comandante generale un ufficiale generale proveniente dai propri ranghi. Il primo comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il comandante generale dell'Arma era tratto da ufficiali generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.

Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, numero 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di capo di stato maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.

Per chi volesse maggiori informazioni sull'Arma dei Carabinieri : http://www.carabinieri.it/Internet/

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