venerdì 19 settembre 2014

Casa di Augusto

Planimetria della Casa di Augusto


La Casa di Augusto è tornata visitabile al pubblico proprio in questi giorni ai Fori Imperiali a Roma.

La Casa di Augusto (in latino Domus Augusti), talvolta indicata anche come Domus Augustea era l'abitazione privata dell'imperatore Augusto, situata nel versante sud-ovest del colle Palatino.

Il valore fortemente simbolico del luogo in cui Augusto sceglie di vivere si ricollega alla storia della fondazione di Roma, il suo stesso nome "Augustus" deriva dalla dizione "Rex Augur" riferita a Romolo. Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma, fa comprare altre sei case per ottenere una dimora di 8351 m² la quale viene inaugurata nel 36 a.C.

Osservando la planimetria ricostruttiva della domus augusti si nota al centro un atrium con tablino, la parte sinistra è la domus privata, a destra la domus publica. Questa divisione della casa dell'imperatore rimarrà anche nella successiva espansione della domus augusti in epoca neroniana e flavia, la domus augustiana, ed è portatrice di un importante significato politico: il principe è al tempo stesso figura privata e pubblica, non può spogliarsi del potere.

Continuando l'osservazione della pianta si nota un'importante inclusione ad opera di Augusto: egli comprende nella propria casa il santuario del Lupercale, luogo sacro in cui Romolo fu salvato dalla lupa e dal re Faustolo. La domus augusti è il primo palazzo imperiale e primo "museo" delle origini di Roma: nel 28 a.C. raggiunge i 22.348 m² di estensione, comprendendo al piano inferiore il Lupercale. La domus publica è la dimora del pontefice massimo, carica che Augusto ricopre, ed è parte integrante della dimora dell'imperatore. Essa comprende anche il culto dei Lari e di Vesta così come il tempio di Apollo, luogo in cui si conservavano i Libri Sybillini. Prospiciente al tempio di Apollo (Aedes Apollinis) è il Portico di Danao e delle sue figlie (Danaidi), a fianco, sulla destra, è la biblioteca con la Curia dove Augusto riceveva il senato. La struttura dell'intero complesso sembra voler riprodurre quella tipica del foro, fulcro dell'intera città.

Nella parte più bassa si trova il bosco per Apollo Liceo (Lupo), in latino la Silva Apollinis, il dio che aveva dato il regno a Danao e poi allo stesso Augusto. La selva di Apollo Liceo si trova al di sopra del Lupercale. Al centro è l'ara della Roma quadrata, memoria romulea in cui Augusto "rifonda" la città. Il fronte della casa era decorata con allori e foglie di quercia, richiami ad Apollo, e con la scritta "ob cives servantes". Il fronte della domus Augusti dava sul circo massimo con due rampe d'accesso, sotto si aveva l'accesso al lupercale, sopra la dimora imperiale. Gli ambienti nel basamento del palazzo erano destinati agli schiavi e liberti che amministravano le ricchezze dell'imperatore. Ovidio definisce la casa di Augusto "tecta digna deo".

Gli ambienti visitabili sono venuti alla luce con gli scavi eseguiti nella zona augustea alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. Decorati con affreschi e stucchi, rappresentano un importante esempio di pittura romana della fine del I sec. a.C. e il risultato di una impegnativa opera di restauro che ha interessato il grande oecus, l’ambiente della rampa, due cubicoli sovrapposti. 

Il restauro degli ambienti, quindi, ha richiesto l’intervento sulle superfici e soprattutto la ricomposizione dei frammenti, attraverso cui giungere alla restituzione dell’impianto decorativo della Casa di Augusto, così come era al tempo dell’Imperatore.

Visita da non perdere.

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